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23 marzo 2012 5 23 /03 /marzo /2012 17:32

loimontinaroContinua l’impegno del SIAP , con la collaborazione della UIL e la partecipazione di altre associazioni, nel rafforzare l’importanza del ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia del nostro Paese. Dopo il ricordo dello scorso anno del Giudice Antonino Scopelliti e del Commissario Beppe Montana, ai quali abbiamo dedicato la nostra sede sindacale e il comune di Piacenza ha intitolato 2 giardini pubblici; in data 14 aprile alle ore 11, presso la Scuola Allevi Agenti di Piacenza, in occasione del ventesimo anno delle stragi di Capaci e Via D’Amelio ricorderemo Emanuela LOI - componente della scorta di Paolo Borsellino insieme ad Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina , Claudio Traina - e Antonio Montinato – Componente della scorta di Giovanni Falcone insieme a Vito Schifani e Rocco Dicillo , dove perse la vita anche Francesca Morvillo moglie del Giudice. All’iniziativa parteciperanno Il Presidente del Tribunale di Palermo Leonardo Guarnotta ex componente del pool antimafia insieme a Falcone e Borsellino, la sorella di Emanuela LOI – Claudia - , la sorella di Antonio MONTINARO – Matilde - , il Questore di Piacenza Dr. Calogero Germanà , IMD Autore di Catturandi ,100 % sbirro e del suo ultimo libro Dragoni e Lupare, Pino Maniaci direttore Telejato e Giuseppe Tiani Segretario Generale SIAP . Modera l’iniziativa Roberta Mani caporedattore centrale di News Mediaset e autrice del libro Avamposto . Interverrà Anche il Prefetto di Piacenza Dr. Antonino Puglisi. L’iniziativa è aperta al pubblico.

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP Sandro Chiaravalloti

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19 marzo 2012 1 19 /03 /marzo /2012 08:01

PC010065-copia-1La Segreteria SIAP di Piacenza in data odierna – 19.03.2012 – effettua un volantinaggio davanti la Prefettura di Piacenza dalla 09,30 alle 13.

 

 

PENSIONI COMPARTO SICUREZZA-DIFESA E SOCCORSO PUBBLICO

I Poliziotti e i Vigili del Fuoco scendono in piazza contro le scelte del Governo

 

Abbiamo constatato che il tema della previdenza riguardante i 500.000 Appartenenti alle Forze di Polizia, Forze Armate e Vigili del Fuoco non rientra tra le questioni di maggiore interesse per il Governo. Tre mesi fa il Presidente del Consiglio, nel presentare la manovra finanziaria ai Sindacati di Polizia ed agli organi di Rappresentanza militare aveva dichiarato che avrebbe tutelato la specificità del Comparto. Adesso il Governo mostra di andare in direzione opposta. Sulle pensioni intenderebbe determinare un peggioramento delle condizioni di accesso per gli Operatori del Comparto Sicurezza-Difesa e Soccorso Pubblico. Nel territorio nazionale le Organizzazioni Sindacali SIAP-SILP/CGIL-COISP-ANFP della Polizia di Stato, OSAPP-SINAPPE-FP CGIL della Polizia Penitenziaria e Corpo Forestale dello

 Stato e USPPI, CONFSAL, SINDIR UGL dei Vigili del Fuoco denunciano la forte preoccupazione per una visione solo ragionieristica che il Governo manifesta nell’affrontare la questione previdenziale che andrebbe, invece, analizzata con attenzione e competenza e che riguarda centinaia di migliaia di Operatori della sicurezza che quotidianamente affrontano armati, in situazioni complesse e rischiose, il controllo del territorio e dell'ordine pubblico, il controllo degli Istituti penitenziari ed il servizio di soccorso pubblico.

Denunciamo, quindi, l’assoluta mancanza di sensibilità che il Governo dimostra nei confronti degli Appartenenti al Comparto Sicurezza-Difesa e Soccorso Pubblico, nonché la mancanza di consapevolezza da parte dello stesso circa i rischi per gli Operatori di Polizia e soprattutto per i cittadini, derivanti da un ulteriore aumento dell’età media dei Poliziotti, Militari e Vigili del Fuoco.

Rivendichiamo, con forza, l’avvio della previdenza complementare che gli Operatori del Comparto attendono ormai da oltre 15 anni, oggi ancor più necessaria e indifferibile stante l’introduzione del sistema contributivo per tutti i lavoratori. 

Pur dinanzi alla disponibilità dimostrata soltanto in questi giorni dal Governo ad incontrare le Rappresentanze Sindacali per un confronto sulle pensioni, frutto soprattutto delle nostre pressioni esercitate dichiarando lo stato di mobilitazione, siamo oggi presenti davanti al Ministero del Lavoro, al Ministero dell'Economia e davanti a tutte le Prefetture, per manifestare il dissenso della categoria contro decisioni che il Governo  sembra voler adottare in materia di pensioni anche a costo di provocare un pericoloso abbassamento dei livelli di sicurezza dei cittadini e degli Operatori del Comparto Sicurezza-Difesa e Soccorso Pubblico.

Porteremo le nostre rivendicazioni in sede di confronto con il Governo, sostenendo con forza il riconoscimento della nostra specificità, soprattutto su una materia come quella previdenziale, nella considerazione che le decisioni che verranno prese, qualora sbagliate, avranno certamente ricadute negative sulla sicurezza dei cittadini.

 

19 marzo 2012 

 

 

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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14 gennaio 2012 6 14 /01 /gennaio /2012 11:00

58591 1482555035490 1582285213 1097745 1225053 nL’idiozia è l’atto di chi non conosce intelligenza; di chi non sa leggere dentro, all’interno. L’idiozia è l’atto di chi non pensa che quello che fa può far male, umiliare anche immotivatamente, può trasformare l’altro da sé in un mezzo, una cosa, uno strumento per riaffermare il suo potere fine a se stesso. Un’idiozia così può essere perpetrata da un uomo colto, apparentemente ben istruito ma non di certo intelligente.
Purtroppo sono costretto, nonostante  varie denuncie sulla questione, a dover ancora segnalare i “Soliti Idioti” che occupano posti strategici e di rilievo, al di là della qualifica, all’interno di una istituzione importante come la Polizia di Stato. Notiamo, osserviamo e constatiamo sempre con attenzione. Il Siap interverrà sempre e pubblicamente contro quegli atteggiamenti tesi ad umiliare la persona, che hanno il metro corto della miopia – le idiozie , al posto delle diottrie - , con metodi che non devono essere usati neanche nei confronti dei peggiori delinquenti, in quanto il nostro mestiere è quello di assicurare alla giustizia i colpevoli di un reato nel pieno rispetto delle regole. Regole che vanno rispettate soprattutto nel nostro interno in  quanto, come ho potuto già evidenziare, le ansie dei poliziotti molte volte provengono più dalle insidie e dalle paure suscitate all’interno e non dal pericolo esterno che comporta il nostro mestiere. Ma la cosa ancor più grave è che, oltre a ledere la dignità delle persone,  atteggiamenti del genere, se imitati all’esterno, provocano danno alla nostra Amministrazione e ai cittadini tutti con conseguenze a volte drammatiche. Pare apprendere, da tempo, che le antipatie per uno o più collega, riescano ad indurre questi “soliti” a dover cercare anche il minimo spiraglio, a volte ridicolo, che farebbe impallidire anche il demonio,  pur di arrecare danno a chi evidentemente ha solo il difetto di non essere infido come loro. Finché i colleghi lo vorranno, finché sarò il rappresentate del SIAP, e credetemi, nonostante le vostre azioni tese a delegittimare, lo sarò per tanto tempo ancora insieme a tantissimi colleghi che si impegnano quotidianamente per l’uguaglianza – parola da voi non digerita - , sarò sempre qua, come una spina nel fianco, a ricordarvi che i vostri comportamenti sono vere e proprie idiozie e che la vita è bella, nonostante le vostre nefandezze.




Il Segretario Generale provinciale SIAP
Sandro Chiaravalloti

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7 gennaio 2012 6 07 /01 /gennaio /2012 08:25

58591 1482555035490 1582285213 1097745 1225053 nil momento storico che sta attraversando il nostro Paese non è nuovo; chi non ricorda infatti proprio il passaggio dell’entrata in vigore dell’euro ? E come in altri momenti simili, già vissuti in passato, ancora una volta, il solito sistema per risanare è quello di chiedere sacrifici al popolo italiano, ai soliti noti, ai lavoratori dipendenti ai pensionati o ai pensionandi, a chi si affaccia oggi sul mondo del lavoro, alla piccola impresa. Mancano, nonostante la tanto strombazzata “fase due”, le idee e le volontà per le cose che si dovrebbero realmente fare: quelle che riducendo sprechi e duplicazioni o aprendo realmente la concorrenza vanno incidere sulle cosiddette caste, sulle baronie pubbliche e delle professioni. Mancano, come la al solito, le riforme di liberalizzazione e di semplificazione della macchina amministrativa: le uniche capaci di ridurre la spesa pubblica corrente in modo definitivo senza pregiudicarne  l’efficienza e ridurre la spesa dei nuclei privati restituendogli la capacità di acquisto di beni e servizi che in questi anni hanno perso. Ma , in questo mio documento, da sindacalista della polizia di Stato,  voglio ancora una volta rilanciare quelle riforme che nessuno ha ancora il coraggio e la determinazione di portare avanti su quello che riguarda il comparto sicurezza e difesa. In poche parole  non  si dovrebbe fare altro che seguire quelle linee guida dettate dalla Unione Europea tanto decantata  quando, guarda caso, c’è da chiedere sacrifici alla base del Popolo Italiano.  E’ mai possibile che in un Paese dove la Politica chiede sacrifici,  non si portano avanti  con forza riforme sul comparto sicurezza dove ancora oggi, in barba alle direttive europee, esistono ben 5 forze di Polizia  - alcune ancora ad ordinamento militare - e non viene realmente attuato il numero unico di emergenza ?  Riforme che senza dubbio garantirebbero meno sprechi, meno duplicazioni  e  garantirebbero soprattutto l’attuazione definitiva di  quel coordinamento tra tutte le forze di Polizia che oggi resta una chimera. Oppure riforme che possano demandare varie incombenze amministrative ad altri settori della pubblica amministrazione.  Ma a mio parere, tutto questo è difficile attuarlo  sol perché una eventuale riforma  non verrebbe digerita dagli alti “papaveri”   che devono mantenere poteri e carriere che non fanno bene a nessuno. Oggi per mantenere livelli di sicurezza nelle nostre città, compresa Piacenza, si continua ad andare avanti solo grazie al sacrificio del lavoratori e alla responsabilità del sindacato che, se si continua  di questo passo, il SIAP  di Piacenza non intende più essere responsabile su irresponsabilità  di chi governa e gestisce . Ogni giorno, come in una partita di calcio tra scapoli e ammogliati , la palla viene lanciata e si attende di vedere dove atterra con la speranza che “cada”  sempre in un buon punto  e che non succeda nulla.   Non  si hanno più strategie, non si hanno più risorse, non si hanno più uomini; si tira a campare sperando, ogni giorno, che vada bene in un ambiente lavorativo dove non ci sono i soldi neanche per mandare un carro attrezzi per soccorrere una auto della Polizia Rimasta in panne in autostrada;  in questa Italia di “auto Blu”.

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

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30 novembre 2011 3 30 /11 /novembre /2011 12:11

LOGO SIAP 2 POLIZIOTTIDalla Segreteria Nazionale
Riforma pensioni: cosa potrebbe cambiare dal 2012
Ipotesi al vaglio del Governo
La riforma delle pensioni è uno dei nodi principali con il quale si dovrà confrontare il Governo
Monti; il neo Ministro del Welfare Elsa Fornero ha anticipato nei giorni scorsi alcuni dei
primi passi che si intenderanno percorrere, ossia il passaggio al sistema contributivo con
calcolo della pensione "pro rata".
Se il tema centrale delle scelte di Governo è l’equità, corredata da una politica del rigore
e della crescita, trovano giustificazione le preoccupazioni sul sistema previdenziale non per
la sostenibilità dei costi e neanche per l’innalzamento dell’età pensionabile ma più per le ampie
sacche di “disparità di trattamento tra diverse generazioni e categorie di lavoratori, nonché da
aeree ingiustificate di privilegio”.
Probabilmente quindi, la riforma delle pensioni che approderà al Consiglio dei Ministri dirà
addio al sistema retributivo. Il nuovo sistema previdenziale sarà, infatti, basato solo sul calcolo
contributivo e le pensioni verranno determinate in base al sistema “pro rata“ cioè
l’importo delle future pensioni verrà calcolato in base ai contributi versati (senza considerare
l’ammontare dello stipendio percepito) per tutti i lavoratori che maturano i requisiti:
donne o uomini, autonomi o dipendenti.
Di fatto, la riforma delle pensioni entrerà in vigore dal 1° gennaio 2012, andando ad incidere
su tutti i lavoratori in procinto di maturare i requisiti per poter presentare domanda di
pensionamento. Va però sottolineato e chiarito che quanto maturato fino al 31 dicembre
2011, con gli attuali metodi di calcolo retributivo o misto, non verrà toccato. Il
nuovo meccanismo, se varato, verrà applicato solo ai contributi versati a partire dal
nuovo anno.
Nei programmi del Governo, ci potrebbe essere l’ipotesi di un’azione in due fasi: un primo
pacchetto di misure immediate per dare risposta ad alcuni problemi urgenti (per esempio la
vecchiaia delle donne del settore privato e le disparità sulle aliquote contributive), successivamente
poi, interventi più organici e strutturali ad oggi appunto solo ipotizzabili vista la formazione
del Ministro e tali da trasferire ipotesi prettamente tecniche a ipotesi percorribili anche
dal punto di vista politico.
Appare evidente comunque che la base di partenza è il sistema contributivo per tutti. In
questa ottica è plausibile l’obiettivo di accelerare l’entrata a regime della riforma Dini, la legge
335 del 1995, che ha introdotto il sistema di calcolo della pensione con il metodo contributivo, i
cui effetti finanziari, se non ci fossero interventi oggi, saranno completamente acquisiti solo dopo
il 2050.
L’accelerazione per ottenere il completamento della legge Dini si potrebbe ottenere stabilendo
che dal 1° gennaio 2012 tutte le nuove pensioni saranno calcolate con il sistema
contributivo, fatti salvi comunque i diritti acquisiti, ossia anche i lavoratori oggi collocati
nel sistema retributivo passerebbero – ma solo per gli anni mancanti alla pensione – al sistema
misto, quel sistema già oggi previsto per coloro i quali al 31 dicembre 1995 avevano meno di
18 anni di contributi. Quanti invece a quella data non avevano alcun versamento verrebbero
collocati nel c.d. sistema “contributivo puro”.
L’altro grande obiettivo del Governo è di allungare l’età pensionabile, di fatto, un’altra
eredità della riforma Dini, con la prima conseguenza immediata: pensione più elevata al crescere
dell’età. In ogni caso il passaggio esclusivo al metodo contributivo andrà a penalizzare
chi uscirà prima dal mondo del lavoro e consentirà solo a chi smetterà di lavorare molto tardi di
ottenere una pensione più accettabile.
È chiaro che il S.I.A.P. non potrà avallare alcuna proposta che preveda un innalzamento
dell’età pensionabile per i poliziotti (ad oggi da agente a primo dirigente a 60 anni, dirigente
superiore a 63 anni e fino a dirigente generale a 65 anni), tutelata da norme contrattuali e dalla
specificità, stabilita dal “collegato lavoro”, legge 4 novembre 2010, n. 183.
Per quanto attiene specificatamente gli operatori del Comparto Sicurezza ad oggi il Sindacato
non può, oggettivamente, formulare alcuna valutazione di merito dato che non abbiamo
elementi oggettivi e nessun testo di riferimento. Appena avremo una bozza di proposta, il
S.I.A.P. chiederà un incontro al Ministro dell’Interno ed alle Commissioni parlamentari competenti
al fine di una verifica congiunta, condivisa e soprattutto attenta alla realtà lavorativa e
professionale dei poliziotti delle ipotesi previdenziali che il Governo intenderà seguire.
I riflessi sul nostro sistema previdenziale potranno esser valutati tenendo conto dello stato
- praticamente nullo ad oggi - della previdenza complementare e della riconosciuta specificità.
Non mancheremo di seguire quanto si andrà sviluppando attorno al nodo pensioni e di
informare i colleghi sui reali risvolti per il Comparto Sicurezza.
Roma, 29 Novembre 2011

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26 ottobre 2011 3 26 /10 /ottobre /2011 14:32

strillone1.jpgIn data odierna ho dato mandato al Segretario Amministrativo del SIAP di comperare una cartuccia toner per il fax della Polizia Stradale che in questo momento  è scarico e non ci sono i fondi per acquistarlo . Un gesto che certamente  non risolve il problema ma  che spero sollevi ancor più forte la situazione precaria in cui ci troviamo in tutta la provincia.   Una situazione davvero triste e   per rimediare al fatto, si sono dovuti approntare accorgimenti che creano problematiche anche per l’invio di un semplice fax. Inoltre, presso la Questura di Piacenza, causa avaria di alcune auto che sono ferme e che non si sa quando potranno essere riparate ( se saranno mai riparate) , ci sono solo 3 autoveicoli  a disposizione per il servizio delle volanti. Una situazione che se non risolta, a breve, creerà difficoltà anche per mettere in campo una sola volante in quanto queste auto appena raggiungeranno il chilometraggio di 200.000 km , non saranno più in garanzia e ogni piccola avaria sarà un problema risolvere. Giorni fa, tanto per fare un esempio, ero a Napoli e ho visto colleghi effettuare una colletta per riparare delle auto da parte di chi per poter affronta are la criminalità viene pagato una miseria. Responsabilità questa,  da parte di colleghi – padri e madri -,  che non so sino a quando sarà possibile mandare avanti. Non si può davvero andare avanti così, non se ne può più. Questo è un governo che aveva promesso sicurezza e riforme. Ma constatiamo che ogni giorno i tagli al comparto sicurezza si fanno sempre più sentire – come la riduzione del personale -  e  apprendiamo che di riforme stiamo solo assistendo a tentativi, a volte davvero di basso profilo, che  interessano al primo ministro. Processi ( lunghi e corti) , intercettazioni, eredità, libertà della stampa ecc….. mi chiedo quando, parlamentari della stessa coalizione di questo Governo, avranno uno scatto di reni che li riabiliti come politici seri e davvero vicino alla gente.  Quella gente che ogni giorno sempre più ci esterna solidarietà vera e sincera, come la telefonata che ho ricevuto pochi giorni fa – e che voglio rendere pubblica -  da parte di una signora ottantatreenne che leggendo le nostre denuncie, ha voluto esprimere solidarietà e vicinanza. Una solidarietà davvero sentita da parte di una persona che fa parte di quella generazione del dopoguerra che ha ricostruito l’Italia e che ci ha lasciato un mondo migliore che molto probabilmente, grazie a questa classe politica, noi non riusciremo a fare altrettanto con i nostri figli.

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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16 ottobre 2011 7 16 /10 /ottobre /2011 20:40

gruppoBandierePervengono da tutte le forze politiche ed istituzioni la solidarietà alle forze di polizia per il  servizio reso e per la violenza subita in occasione della manifestazione effettuata a Roma. Mi sento di dire, dopo aver dialogato con tantissimi colleghi, che la solidarietà da parte dei politici che oggi sono al governo, va nettamente respinta al mittente senza alcuna esitazione in quanto   ritenute di circostanza e di  facciata!  La vera vicinanza alle forze di Polizia è quella quotidiana del  sapere ascoltare e prendere decisioni su questioni che stanno paralizzando il sistema grazie a scelte governative insensate e non accompagnate da serie riforme che elimini sprechi e duplicazioni in un sistema che vede in campo ben 5 forze di polizia.  . È troppo facile e semplice esprimere solidarietà in momenti come questi  e poi non fare  nulla di concreto. Del resto, ricordiamolo, questo è il governo delle ronde e delle pattuglie miste con i militari  che hanno comportato l’impiego di personale di polizia distogliendolo dai servizi primari e sottratto   risorse economiche   alle stesse forze di polizia per fornire alla cittadinanza sicurezza di facciata e mediatica utile solo alla propaganda politica. Eppure, in questo paese, per risolvere la questione della spesa pubblica, basterebbe riformare il sistema politico ed abbattere nettamente i costi.  .Concludo esprimendo piena  e vera solidarietà a tutti i colleghi in servizio a Roma e soprattutto a quelli feriti . Solidarietà va espressa  anche a chi  quel giorno voleva manifestare seriamente e pacificamente  rivendicando questioni importanti che riguardano tutti noi, le nostre famiglie e il futuro dei nostri  figli!

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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26 settembre 2011 1 26 /09 /settembre /2011 18:09

INFORMAZIONE ,  DISINFORMAZIONE  E DIRITTI LAVORATORI.

 strillone1.jpg

Cari colleghi, può essere sia un esercizio amaro, ma anche un fatto autenticamente rivoluzionario, nel senso di poter provocare un cambiamento profondo in ciascuno di noi, constatare che ogni volta che si toccano poteri forti, che di solito non corrispondono a quelli formali anche alle nostre latitudini, e si difendono legittimamente i diritti di tutti noi, ecco che con puntualità , da parte di chi evidentemente teme il Diritto e l’uguaglianza,  perché questo porterebbe a minare i privilegi di questi, avviene che i detentori di tali poteri mettono in giro commenti di basso profilo umano e professionale che tendono a perdere di vista il vero ruolo del sindacato che ha legittimamente difeso un diritto o un interesse legittimo

         Poco tempo fa, infatti, il SIAP è intervenuto, su sollecitazioni di più colleghi – ripeto di più colleghi – sull’interesse alla visita di controllo a domicilio quando ci si trova in aspettativa.

         L’intervento del sindacato, a questo punto è bene chiarirlo, si è innescato dopo che, nel tempo, si era percepito che venivano lesi ripetutamente gli interessi, legittimamente protetti, di molti , nel momento in cui a più di qualche collega veniva richiesto di recarsi al medico della Polizia,  quando l’assenza legittima era fruita in regime di aspettativa.

         Tra l’altro, proprio oggi, sono venuto a conoscenza di un altro caso simile.

         Atteso che  il presentarsi innanzi al medico non costituisce un obbligo, e lo abbiamo dimostrato, a seguito di una chiamata ricevuta da parte di collega del ruolo degli Ispettori e dopo esserci confrontati, per l’ennesima volta, con l’ufficio del personale,  è stato necessario effettuare un intervento che a quel punto era utile per difendere i diritti di tutti quelli che si sono trovati e si troveranno nelle stesse condizioni (iscritti o no al Siap). Infatti così è stato.

         La cosa che merita un sovrappiù di riflessione è che, così, giusta o sbagliata che fosse considerata la rivendicazione,   la consueta macchina della disinformazione si è avviata come un implacabile mannaia.  

         In sostanza, qualcuno, ha messo in giro la voce che il SIAP si è mosso  per difendere un collega  - facendo nome e cognome e quindi presumibilmente violando la sua privacy in luoghi di lavoro dove evidentemente questa violazione pare avvenga di continuo a danno di tutti  – che in quel momento si trovava in aspettativa insieme ad altri,  compreso al collega che mi ha contattato e a quelli che lo hanno fatto prima,  facendo leva su eventuali stati d’animo che ingenerano antipatie ecc…..

         Detto questo, Il SIAP, sia ben chiaro, non difende gli antipatici o i simpatici, ma difende i diritti e gli interessi legittimi che, per definizione, non hanno né nome né cognome e soprattutto vanno riconosciuti, in quanto tali, a Tizio, a Caio, a Sempronio, a Mevio e a tutte le “n” persone che si trovano nelle medesime condizioni a prescindere dalle altre loro condizioni personali, dalle loro storie, dalle vicissitudini passate e presenti estranee all’oggetto e al merito preciso di una decisione.

         Cari colleghi, ricordate sempre, che ogni volta che il sindacato difende i vostri diritti legittimi, l’arma dei violatori dei diritti è quello di screditare  per evitare le questioni di merito.

       Le norme poste a presidio di diritti ed interessi legittimi sono, vorrei ricordarlo anche a costoro che denigrano l’operato del Siap, generali ed astratte: non si applicano per gli amici e si interpretano restrittivamente per i nemici; si applicano a prescindere dal colore della pelle, dalle convinzioni politiche e religiose, dalla tessera sindacale che si ha in tasca, e persino dal fatto che si sia in presenza di un super poliziotto ovvero da un poliziotto normale, immerso in mille difficoltà o con qualche negativo precedente di servizio o disciplinare.

E’ proprio questa nostra mentalità, cari colleghi, convincetevi, che da fastidio, perché sottrae privilegi e questi personaggi non potranno per il futuro comportarsi in modi diversi a secondo di chi in quel momento deve usufruire, magari, di un istituto contrattuale.

         Del resto, è bene ricordarlo,  in questa Questura si stava negando l’accumulo del congedo ordinario a chi, causa aspettativa per una patologia grave che ha determinato un grave evento che ha colpito tutti noi tristemente, era stato assente dal servizio per un lungo periodo.

         Del resto, è anche avvenuto che non si accettassero le domande di congedo straordinario per gravi motivi senza dare formali dinieghi o consensi.  

         L’ufficio, guarda caso, è sempre  lo stesso!!!!!!!!!!

Perché la cultura del sospetto, la cultura dello stigma, delle donne e degli uomini di serie “A” e quelli di serie “B” o “C”, quelli  che possono tutto e quelli a cui si può negare tutto, perché ciascuno dei colleghi rappresenti realmente un’opportunità di uguaglianza, di successo, anche di riscatto, il Siap di Piacenza continuerà la sua lotta anche in Questura. 

          Annuncio pertanto, cari colleghi, che noi del Siap stiamo organizzando, anche su questi temi, una assemblea sindacale a cui intendiamo far partecipare un segretario nazionale.

       Si discuterà, poi, delle varie preoccupazioni che sono sorte in noi causa le varie finanziarie che si susseguono.          Il diritto, e concludo, va difeso sempre e a qualunque costo, perché far finta di non vedere  ciò che avviene, diventare parassi consolidata e  poi usata contro ogni singolo lavoratore, anche quello che si sente più al sicuro, più apparentemente protetto.

 

         Un abbraccio a tutti voi. Con affetto

 

SANDRO CHIARAVALLOTI

SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE SIAP

 

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14 settembre 2011 3 14 /09 /settembre /2011 19:56

fondoSi dice spesso che quando si tocca il fondo,  si può solo risalire. Ma così, nella Polizia di stato  non è   in quanto, per scelte governative – causa mancati investimenti -  si sta continuando a scavare da tempo. Presso la questura di Piacenza, si è arrivati al punto di chiudere gli ascensori perché mancano i fondi per la prevista manutenzione-revisione mentre, ahimè, poiché la revisione per le auto di polizia non è obbligatoria effettuarla come per le auto normali, i colleghi delle volanti , sempre per mancati investimenti, sono costretti ad effettuare servizio con auto con circa duecentotrentamila chilometri, che a mio parere andrebbero rottamate senza esitazione alcuna. Lo stato di malessere aumenta giorno per giorno poiché  mancano i soldi anche per effettuare le pulizie in modo decente nei locali destinati al pubblico servizio, mentre  gli alloggi di servizio della questura non sono accessibili e  gli uffici della Polstrada sono sempre indecenti ecc.... Il personale continua ad invecchiare e a diminuire, le incertezze economiche peggiorano, mentre  i servizi aumentano e il sacrificio comincia a non essere più tollerato. Il SIAP , tempo fa, con grande responsabilità, ha accettato che presso la Questura si contrattualizzassero orari di servizio difformi a quelli previsti dal contratto, al fine di poter garantire servizi a tutela della sicurezza dei cittadini tutti  e che a breve dovranno essere rinnovati. È quello che noi vorremmo ancora fare, con il consenso dei colleghi stessi, che ripetutamente si lamentano dal fatto che  - anche per la loro stessa sicurezza – si fa fatica ad effettuare la seconda volante in quanto , come ho già detto in un precedente comunicato, il personale della questura è sceso a 163 unità dai circa 200 del 2003 . Ho paura che la pazienza e la abnegazione, se si continua in questo modo, potrebbero  venire a mancare a discapito di tutti.  Noi del SIAP  continueremo a rivendicare le aspettative legittime dei colleghi anche con gesti eclatanti se necessario – e pare oramai lo sia - , sempre nel rispetto della legge. Ho intenzione, infatti, di effettuare a breve un volantinaggio di sensibilizzazione davanti la Prefettura ,  quando il coordinamento dell’ordine e sicurezza pubblica si riunirà. Con la speranza che in quel tavolo presieduto dal rappresentate di questo  Governo che ha fallito proprio sul suo  cavallo di battaglia nella campagna elettorale,  si possa parlare sempre più dei problemi che le  donne e gli uomini della Polizia di Stato affrontano quotidianamente e che incidono negativamente sulla sicurezza di tutti noi. E se necessario, siamo pronti ad effettuare proteste ben più consistenti.       

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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10 agosto 2011 3 10 /08 /agosto /2011 18:40

LOGO SIAP 2 POLIZIOTTIPurtroppo, così come abbiamo preannunciato sin dal lontano 2003 , il personale presso la Questura di Piacenza è ancora  diminuito a tal punto che dai circa 200 poliziotti del 2003 siamo oggi passati a ben 173. Un numero che, ahimè, è destinato ancora  a scendere in quanto nelle ultime assegnazioni nessun poliziotto è arrivato presso la Questura di Piacenza  e nei prossimi mesi altri colleghi andranno in pensione. Per denunciare quanto sta avvenendo negli anni abbiamo effettuato  volantinaggi, abbiamo attuato comunicati stampa, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo fare  attraverso il dissenso democratico e civile , mentre  personaggi di spessore politico e alte cariche Istituzionali per interessi noti oramai a tutti, hanno sempre cercato di screditarci facendo emergere numeri e cifre che di fatto non si sono concretizzati come noi avevamo preventivato. Infatti, per fortuna, abbiamo potuto constatare che questi esperti della sicurezza, pian piano, si sono dileguati. Speriamo che, adesso, ad un eventuale crimine di rilievo consumato, questi signori non facciano le solite dichiarazioni che in città ci vogliono più controlli perché a volte, oltre a non avere risorse umane disponibili,come successo alla Polstrada di Piacenza,  non si hanno neanche i mezzi per far effettuare servizio al carente personale. Il SIAP piacentino, qualora le cose dovranno proseguire in tal senso, oltre ad effettuare un volantinaggio davanti i palazzi istituzionali, come abbiamo sempre fatto, si recherà davanti le sedi dei partiti governativi e di opposizione chiedendo a loro una netta posizione politica su un sistema sicurezza composto da ben 5 forze di polizia che a nostro parere l’Italia non può più permettersi con questa crisi economica. Tra l’altro,  come noto, l’Italia continua  a pagare sanzioni all’Europa per non aver effettuato le sale operative congiunte con un unico numero( 112)  che vorrebbe dire risparmio economico, risparmio di personale e soprattutto vero coordinamento. Ma, evidentemente, poteri dei piani alti di alcune forze di polizia, non lo ritengono conveniente, non per i cittadini,  ma per se stessi. 

 

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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