Per parlare di sicurezza, bisogna prima far comprendere ai cittadini che vi è la necessità primaria di consolidare un già solido rapporto di fiducia tra gli operatori della Polizia di Stato e i cittadini e comprendere che noi poliziotti, ci sentiamo cittadini tra i cittadini che svolgono una determinata professione, le forze dell’ordine sono e debbono ancor di più essere perfettamente integrate con la Popolazione , al fine di collaborare per il raggiungimento di obbiettivi comuni.-
Tutto questo è determinante per consentire agli operatori di Polizia di essere in grado di anticipare la richiesta di sicurezza e di dare conferma che sono un costante punto di riferimento.
Ma pensiamo e ne siamo convinti, che la Polizia non deve essere solo materialmente vicina, ma anche qualitativamente vicina, non ci si deve soffermare solo sulla quantità del servizio, ma bisogna andare anche verso un concetto di qualità del servizio; di qui la necessità di avere un corpo di Polizia pronto , preparato e soprattutto SERENO; infatti , soltanto un Poliziotto che svolge serenamente il proprio lavoro può dare alla comunità quell’assistenza , quell’aiuto e quella presenza rassicurante che i cittadini spesso cercano.--
Bisogna intendere la sicurezza un investimento e non un costo, i poliziotti vanno formati, specializzati, motivati, e soprattutto, vista la continua evoluzione dei delitti, bisogna dare alle forze dell’ordine un continuo aggiornamento e un sostegno tecnologico adeguato, con investimenti mirati e non con tagli finanziari senza alcun senso e altrettanto irresponsabili come irresponsabili sono le strategie che tendono per lo piu' ad apparire che non a offrrire sicurezza concreta e reale. come ad esempio, le pattuglie miste appiedate con i militari che distolgono i poliziotti dai loro compiti primari per fare le belle statuine per scopi propagandistici.
Anche perchè il territorio da controllare non e’ solo quello fisico in cui viviamo, ma spesso ci sono territori meno visibili e virtuali, dove bisogna tutelare e garantire una certa sicurezza, pensate, ad esempio, alla sicurezza dei minori sul territorio virtuale di internet – alle intercettazioni ambientali – al controllo delle persone sottoposte a misure di sicurezza – alla polizia scientifica – all’ufficio minori – all’antidroga – all’antiterrorismo ecc…. ; in sostanza il territorio da controllare, anche se è quello più importante, non è solo quello visibile.
Infatti, esiste nella realtà una sicurezza effettiva e concreta , ma esiste anche una percezione di sicurezza, un sentirsi più sicuri , e quindi un desiderio di protezione dei nostri beni , delle persone e dei nostri famigliari, quindi la necessità di operare , essere attivi , ed essere presenti in modo permanete in tutti i settori dell’illegalità, visibili e meno visibili; in sostanza , da una risposta ad una semplice telefonata ad un intervento per rapina.
Riteniamo inoltre opportuno riferirvi del disagio della categoria dei lavoratori che rappresentiamo.
Non e’ retorico affermare che quello dei poliziotti e’ un lavoro duro e rischioso, che spesso impone uno slancio ed una generosità verso il prossimo senza neanche dare il tempo di pensare a se stessi , alla propria salute e alla propria famiglia, talvolta dando di più dei cosiddetti compiti d’istituto.
Per questo tipo di lavoro c’è la necessità psicologica di percepire il consenso, la stima , l’affetto della popolazione e la considerazione degli stessi apparati Istituzionali.
Ma oltre a quanto accennato, ritengo che altri percorsi vanno attuati.
Ovvero: intervenire seriamente e concretamente all’interno delle famiglie e delle scuole.
Intervenire per una sana educazione dei nostri figli basata essenzialmente nei diritti democratici dell’individuo.
Attraverso la nostra esperienza professionale, attraverso la nostra esperienza sindacale e attraverso il difficile “mestiere” di genitori, abbiamo avuto l’occasione di conoscere alcune tremende problematiche famigliari di tanti giovani e minori provenienti dal mondo dello sfruttamento della prostituzione, della droga e di ogni genere di violenze inaudite.
Per arrivare alla mente dei nostri ragazzi, bisogna scegliere di compromettersi.
Si, perché abbiamo compreso, stando vicini alla gente, che per ascoltare bisogna saper comprendere.
La chiave di volta è proprio questa relazione fondamentale di cui ogni ragazzo e giovane non può fare a meno.
La crescita dei nostri figli non può essere lasciata al destino.
Noi adulti non possiamo più permetterci di sottrarci all’evidenza chiara e palese di un sistema che alleva generazioni fragili e allo stesso tempo individualisti e “bulli di quartiere”.
Anche noi poliziotti e sindacalisti che ogni giorno ci scontriamo con le ingiustizie e le sofferenze di tanta gente non possiamo nasconderci e tanto meno tacere, anche perché tra quei ragazzi ci sono anche i nostri figli.
Quindi, concludendo, credo che oltre ad investire seriamente sul tema sicurezza, per una sicurezza di qualità, bisogna investire anche sull’educazione scolastica e sulla famiglia, cellula di una società civile, dove quotidianamente ci si deve impegnare per restituire la dignità, la speranza di un vita migliore , che non sia più inganno e illusione, una vita da sviluppare nella ricerca continua dei valori reali dove l’uomo e i giovani non siano più soli, ma che abbiano qualcuno a cui potersi affidare e trovare sostegno.
Questo è il desiderio delle donne e degli uomini, sindacalisti e poliziotti del SIAP
Sandro Chiaravalloti Segretario SIAP Piacenza