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12 agosto 2009 3 12 /08 /agosto /2009 14:10

PIACENZA 12.08.2009

 


libertà del 15.08.09 : borotti---libert----sicurezza.PDF borotti---libert----sicurezza.PDF 

la cronaca 25.08.09 25.08.09-borotti-la-cronaca---militari.pdf 25.08.09-borotti-la-cronaca---militari.pdf 

 

COMUNICATO STAMPA

SICUREZZA? QUALE SICUREZZA?

 

È da diversi anni ormai che, collaborando con il SIAP piacentino, affrontiamo insieme il tema della “SICUREZZA”, che non manca anche quest’estate di occupare le cronache quotidiane. In queste ultime settimane le polemiche hanno deviato la possibilità di affrontare l’argomento in modo serio e sereno. Il provvedimento adottato per la nostra città ovvero il dispiegamento di militari, se da parte del cittadino può ingenerare un moto di condivisione e tranquillità, nasconde il fallimento di politiche messe in atto, non certo in modo ponderato ma solo per sfruttare l’onda delle emozioni popolari traducendole in voti elettorali. La prima considerazione che matura è riferita al cd. “poliziotto di quartiere”, tanto sbandierato qualche “governo” fa, nel senso che allora tale iniziativa va considerata fallimentare? Del resto se occorrono altre forze in campo in una città come la nostra che oltre ad averli istituiti vanta anche una riduzione dei crimini (vedi dati Ministero Interno) come si spiega tutto ciò? Sono forse falsi i dati? Non crediamo. Un'altra domanda che proponiamo alla pubblica riflessione è se nel nostro Paese ha ancora senso e se possiamo permettercelo, visti i “chiari di luna” sulla finanza pubblica, di avere ben 5 istituzioni diverse deputate all’ordine pubblico e alla sicurezza (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Polizia Provinciale)? Occorre aggiungerne un sesto? Oppure sarebbe meglio fare qui una vera Riforma, di quelle con la R maiuscola e unificare compiti e risorse? Non è che invece si sta tentando di cancellare il processo di “democratizzazione” iniziato con la Legge 121 smilitarizzando la Polizia di Stato?

Il tema delle risorse è il tema fondamentale di tutto il discorrere sulla Sicurezza. È ciò che fa pendere l’ago della bilancia. La malavita conta su capitali immensi, lo Stato costringe i propri operatori a prestarsi le divise per poter prestare servizio oppure a trasferire Poliziotti da altre città, (che non conoscono il territorio e che hanno un notevole costo) per accompagnare i militari. Se non è un paradosso questo, come possiamo chiamarlo?

Non vorremmo che questo nostro intervento fosse, come è già successo ad altri, scambiato per una contrarietà all’uso dei militari, più gente è per le strade meglio è, ma siamo convinti che sia il modo migliore per fare sicurezza? Noi no.

Iniziamo invece a maturare un idea diversa su questa iniziativa piacentina, forse più tarata sul fatto che la partita si giochi in Emilia Romagna, visto che nei territori Lombardi limitrofi e similari a Piacenza non c’è nulla di tutto ciò (vedi Lodi, Cremona, Pavia), e il prossimo anno ci saranno le elezioni regionali. Potrebbe essere una bella strategia elettorale per dare l’assalto ad una regione “rossa” da sempre, in barba però ai suoi cittadini e alla sicurezza.

 

                                                                                  Il Segretario Generale CSP-UIL

                                                                                     (Massimiliano BOROTTI)

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