Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
1 maggio 2013 3 01 /05 /maggio /2013 21:12

strillone1.jpgSIAMO  STANCHI DI ESSERE “INNOCENTI”!!!

…..PER NON ESSERE “COMPLICI E COLPEVOLI” ……..

Cari colleghi,con questa lettera nasce una collaborazione con “IL PIACENZA” ( http://www.ilpiacenza.it/ )   e  nasce il primo di una serie di comunicati tesi a raccontare quel che succede , che è successo e che accadrà ….  Noi del Siap ci siamo sempre contraddistinti per la nostra sincera lealtà. Ove “sincera” non è semplicemente un aggettivo ma è il sostantivo che qualifica ed è connaturato alla stessa lealtà: per essere leali occorre essere  sinceri, non reticenti, anche quando questo appare scomodo.

Con lo stesso animo, oggi, possiamo dire di esserci fatta un’idea, sostanziale e sostanziosa, di quello che è accaduto e continua ad accadere a Piacenza.E proprio per questo chiediamo agli anticorpi, tutti, residenti a Piacenza o altrove sul suolo nazionale di espellere, di vincere definitivamente il virus che ai vertici, da molto tempo, da molti anni sta ammorbando e continua ad ammorbare, condizionandone gravemente le scelte, la Questura e la città.

C’è chi fa il Questore, anche di fatto, da troppo tempo, da troppi anni: ne avevamo il sospetto ora ne abbiamo la quasi certezza.

Oggi si pagano e si continuano a pagare le sue scelte, quelle delle correnti di cui fa parte qui e altrove, che resistono ad ogni tentativo, davvero troppo flebile, di cambiamento.

E’ necessario che questo Questore, da troppo tempo negativamente influente, venga rimosso, venga allontanato dalla platea degli stakholder piacentini e nazionali. Costui ha generato eroi-mostri e tragedie al tempo stesso e continua, drammaticamente, a generarne.

Non pratica e non hai praticato l’unità che viene dal dialogo, dal confronto, dal ridiscutere continuamente fini, obiettivi e mezzi idonei e legali per perseguirli ma pratica, semmai, l’unità militaresca, la compattezza effimera che viene dal capo assoluto e con questa, tradendo persino le tradizioni positive della cultura militare, l’utilità solo della propria pattuglia di fedeli, promuovendo e praticando, anche alternativamente, i metodi dell’adulazione interessata, della cospirazione, dell’epurazione, della messa all’indice e, non di rado, dell’abbandono, per la strada, degli ex alleati quando questi non siano più utili o versino in uno stato di debolezza compromissorio.    

La mentalità del risultato ad ogni costo che possa servire al “Capo”, l’anteposizione della propria carriera personale ad ogni principio, l’ostentazione mediatico-giornalistica dei propri risultati e l’occultamento dei propri errori è stato il suo lascito a Piacenza, alla Questura, che viene alimentato, continuamente, dal suo interventismo indiretto o diretto, quasi quotidiano. 

Il suo provocare il protrarsi di un’avversione, a fini esclusivamente utilitaristici, nei confronti dei colleghi, quelli di strada si intende, dell’Arma dei Carabinieri ha prodotto l’incapacità – crediamo infine reciproca – di guardare anzitempo e con onestà i propri errori, le proprie mancanze.

D’altronde l’indicazione prolungata e suggestiva di un “nemico esterno” ha storicamente avuto questo scopo: compattare le truppe nascondendo sotto il tappeto di un’artefatta motivazione quello che non va in casa propria, e mettendo tra parentesi i metodi, non proprio ortodossi, del Capo.

Sappiamo infatti come, nonostante i tentativi di rifarsi una verginità mediatica, per lui, la democrazia e il confronto democratico, paritario, siano e continuino ad essere un inutile orpello.

Noi del Siap siamo stati gli unici a poterlo dire e oggi possiamo riaffermarlo con coscienza: nessuna verità  giudiziaria passata o futura potrà, da sola, generare un cambiamento.

Anzi come tutte quelle che si assumono come verità uniche, da sola, rischierebbe di compiere un’opera sommamente parziale.

Il vero cambiamento potrà avvenire solo se, a tutti livelli, sapremo resistere non solo alla tentazione di continuare a dare retta a questo Questore di fatto ma, soprattutto, resistere ai suoi metodi non democratici, alle sue pratiche, alla tentazione di metterle in campo noi stessi.

Liberiamocene definitivamente, dunque, facendo passare un passato che sembra non passare mai; liberiamocene anche, se sarà necessario, liberandoci di un presente troppo supino, troppo acquiescente, troppo timido e, magari, malamente interessato.

Le ostentazioni di potenza, di conoscenze, di influenza non ci hanno mai interessato e mai ci interesseranno: noi costituiamo l’alternativa a tutto ciò, l’alternativa delle idee e dell’impegno quotidiano, sempre in discussione, magari un po’ sgangherata, ma democraticamente vitale. 

Ci faccia una cortesia questo Questore “emerito”, se può: lui stesso chieda scusa per quello che ha fatto, continua a fare e magari avrà la tentazione di continuare a fare; non siamo per la gogna pubblica, nemmeno per lui, lo faccia in privato con le “vittime” o con i familiari delle sue “vittime”, ad ogni livello, passate, presenti e future. Lui ne conosce, a Piacenza, i nomi e i cognomi, le storie, le sofferenze provocate direttamente o indirettamente.

Da parte nostra, da parte del Siap, uno dei modi per continuare a stare vicino a loro è anche questo documento; che possa concorrere a togliere il velo ipocrita che tace su questa realtà da superare urgentemente per non ripercorrere le strade che portano a drammatici errori.

Come, a nostro modo, con il confronto tra opzioni diverse, sarà necessario riaprire il dibattito pubblico sulle Riforme come facemmo nel 2007 con un convegno di alto spessore le cui premesse e conclusioni restano di una profonda e purtroppo anche drammatica attualità.

ALLA PROSSIMA!

 

 

        

        

 

                                                                      P. La segreteria Provinciale SIAP

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti 

Condividi post
Repost0

commenti