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30 maggio 2012 3 30 /05 /maggio /2012 21:28

LOGO SIAP 2 POLIZIOTTICome ho potuto dire in varie occasioni qualunque sia la natura dell’attentato a Brindisi, non dobbiamo mai pensare che non sia “cosa nostra”  e che tutto questo non ci riguardi. Immediatamente, ho subito pensato, che un effetto quell’attentato lo avrebbe avuto. Frenare in qualche circostanza l’opera che tante associazioni , come ad esempio il SIAP, insieme alla UIL, o il movimento antimafia “Ammazzateci Tutti” , stanno da anni attuando nelle scuole per dare sempre più una giusta formazione alla cultura della legalità. Una cultura che ha la sua importanza in quanto questa riesce a contribuire in modo determinante e positivamente al lavoro che ogni giorno Donne e Uomini della forze dell’ordine effettuano con abnegazione  in tutti i settori della sicurezza; settori che vanno da un intervento del 113, all’arresto degli autori di una rapina o allo svolgimento di un’indagine coordinati dall’A.G., dall’emissione rapida ma ben ponderata di una licenza o di un permesso di polizia fino al controllo, non solo militare, ma scientifico  dei territori meno visibili ma comunque delicati come ad esempio quello virtuale che oggi più di ieri i nostri figli frequentano.  Purtroppo, come avevo previsto, noto con rammarico che qualche intervento presso le scuole è stato, in seguito all’evento di Brindisi, annullato. Annullare l’incontro con l’altro, la discussione sulla cultura alla legalità, il dialogo democratico che ci è più necessario delle solite interessate grida di allarme di taluni cittadini a volte allarmisti e incapaci a comprendere il vero senso dell’ordine e la sicurezza pubblica, è un danno per tutti. Purtroppo, mentre il vero criminale comprende quanto la cultura alle legalità è controproducente per la criminalità  e soprattutto per  quella organizzata, a volte taluni cittadini un po’ troppo egoisti non riescono a vedere aldilà del proprio naso sparando parole e paroloni che creano ansie inutili e paure più di quelle che giustamente ci sono.  La sicurezza, come sempre ho detto, è scuola, dialogo a tutti i livelli, conoscenza,  convivenza civile e non allarmismo, vittimismo inutile e a volte , lo credo davvero, opportunista. Una città sicura, lo è quando i servizi, la scuola, l’ambiente e le strutture sono all’avanguardia con i tempi, e questo il delinquente lo sa. Contro il terrore e la paura, la percezione di insicurezza così come contro le mafie più che bandi pubblici di allarme servono dati, informazioni, ricerca ed analisi serie, scienza, cultura professionale e condivisione della conoscenza tra i cittadini, tra questi e tutti gli enti coinvolti nel governo della complessità sociale in cui siamo immersi, anche a Piacenza.

 

Il Segretario Generale provinciale SIAP

Sandro Chiaravalloti

 

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